INPGI, MACELLONI PROBABILE COMMISSARIO GRAZIE ALL’EMENDAMENTO “AD ENTEM” NELLA LEGGE DI BILANCIO

La sede del ministero dell'Economia

Ufficio Studi e Ricerche di Puntoeacapo

E’ destinato a far discutere l’articolo inserito in extremis nella Legge di Bilancio che potrebbe trasformare la presidente di quello che resta dell’Inpgi in commissario ad acta dell’istituto.

Si tratta in particolare dell’articolo aggiuntivo 58 bis presentato direttamente dal governo e che dunque sembra destinato, salvo sorprese dell’ultima ora, a essere blindato.

Il secondo comma del nuovo articolo di legge cambia una parte fondamentale della precedente Legge di Bilancio 2021 che dettava le procedure per eleggere la governance del nuovo Inpgi dopo il passaggio di Inpgi 1 all’Inps (in particolare il comma 116).  Se entro il 31 gennaio 2023 non verrà approvato lo statuto del nuovo Inpgi, i ministeri vigilanti nomineranno un commissario ad acta nella figura del presidente dell’Inpgi.

Come i lettori di Puntoeacapo ricorderanno, l’Inpgi non ha approvato con la dovuta maggioranza qualificata il nuovo statuto e dunque non riesce a rinnovare la sua governance. Uno dei nodi è rappresentato dal ruolo destinato alla Fnsi nella bozza di statuto presentata dalla maggioranza che sostiene la presidente Marina Macelloni. Un ruolo cui fanno da complemento i sostegni milionari per le associazioni che fanno capo alla Fnsi in cambio di assistenza agli iscritti.

Poiché per gli amministratori di opposizione il punto dei rapporti con il sindacato è dirimente, sembra difficile che il nuovo statuto possa essere approvato entro gennaio. Ergo, è quasi certa la nomina della presidente a commissario ad acta, grazie a una vera e propria norma ad hoc. Anzi, ad entem.

A novembre avevamo lanciato la notizia, non smentita, del possibile commissariamento dell’Inpgi affidato a Macelloni o alla direttrice generale Mimma Iorio. Avevamo fatto riferimento al ruolo del sottosegretario all’Economia Federico Freni, già consulente di punta del vecchio Inpgi, e a quello di Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, da sempre vicinissimo alla governance Inpgi.

Due soggetti in conflitto di interessi, quantomeno politico, che potrebbero essere stati incaricati di seguire la “pratica”. Ripetiamo come a novembre scorso: sono informati e consapevoli il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la ministra del Lavoro Marina Calderone? E soprattutto: sono d’accordo che un ex consulente ben pagato e proprietario di un prestigioso alloggio ex Inpgi blindi l’attuale vertice?

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